Premessa
A completare il "corredo" del podista vi sono poi tutta una serie di accessori, più o meno utili e/o indispensabili.
Eccone un breve elenco, rigorosamente in ordine sparso.
Guanti
Quando ci accingiamo a correre con il freddo, può essere utile indossare i guanti. Essi devono essere senza dubbio tecnici, cioè non quelli di lana di tutti i giorni, ma del genere pensato appositamente per proteggere le mani dalle basse temperature, scaldandole ma non facendole sudare, grazie alle caratteristiche traspiranti del tessuto di cui sono composti. Inoltre devono presentarsi comodi ed aderenti, così da non ostacolare i movimenti.
In alternativa si possono indossare i manicotti, degli scaldabraccia (maniche) simili a quelli per le gambe, che mantengono calde le braccia senza creare fastidi alle mani.
Tuta "bianca da lavoro"
E' la classica tuta bianca tipo da imbianchino usa e getta che, grazie al suo costo molto contenuto, ed alle sua capacità di mantenere riscaldato il corpo, può essere proficuamente utilizzata nell'attesa di partire per una gara (ad es. una maratona). Essa permetterà al runner in attesa di non patire il freddo mentre è fermo nell'area di partenza, e di non far patire il portafoglio quando, poco prima della partenza, se ne dovrà separare per sempre.
Fascia antisudore
Composta di spugna, serve per assorbire il sudore sulla fronte, impedendogli di colare negli occhi durante la corsa, provocando fastidio e bruciore.
Polsino tergisudore
Anch'esso composto di spugna, viene utilizzato per tergere il sudore.
Cappello o berretto
Può tornare utile in ogni stagione.
Nelle giornate fredde il berretto garantisce il calore alla testa e alle orecchie, mantenendole asciutte.
Nelle giornate di sole il cappello con visiera ripara dai raggi solari, pur restando leggero sulla testa così da non disturbare i movimenti. Inoltre permette anche di assorbire il sudore.
Nelle giornate di pioggia invece la visiera impedisce all'acqua di colpire gli occhi, permettendo così di mantenerli aperti durante la corsa.
C'è qualcuno che preferisce, invece di usare il cappello, indossare la sola visiera, che pur proteggendo dal sole soltanto gli occhi, offre una maggior traspirazione e ventilazione.
Bandana
Scelta da chi vuole un alternativa al "convenzionale" cappello, può essere usata sia d'inverno che soprattutto d'estate. Ne esistono con tessuti ad alta traspirazione e cuciture ultrapiatte.
Scaldacollo
Viene usato per proteggere il collo o anche la parte inferiore del volto dal freddo ed è in pile o altro tessuto. Di solito ha un laccetto che permette di stringerlo da un lato.
Cintura o marsupio portabottiglie
Realizzati normalmente in tessuto leggero ed idrorepellente al fine di adeguarsi a qualsiasi condizione atmosferica, sono abitualmente utilizzati nelle corse lunghe per permettere l'idratazione del corridore. Possono contenere da una a quattro bottiglie e, spesso, anche qualche oggetto personale.
Zaino "camel bag"
A mio avviso da preferire alle bottiglie, contiene una tasca serbatoio che garantisce l'idratazione. Il liquido raggiunge la bocca del podista mediante un tubicino posto vicino al suo volto.
Comunque leggero, non impedisce i movimenti.
Portacellulare o mp3
Normalmente corredato di bracciale con velcro, permette di correre portando con sè il proprio cellulare o mp3. Certamente consigliato per gli allenamenti, molto meno per le gare.
Catarinfrangenti
Ne esistono di varie tipologie. Normalmente sono laccetti con il velcro da applicare alle caviglie o alle braccia per permettere di essere visti al buio dagli automobilisti. A volte si presentano formati da due parti accoppiabili con il velcro, ma con una di esse adesiva al fine di poter esere collocata dove si ritiene più opportuno (ad es. lo zaino). Ne esistono anche tipi a bracciale (a scatto, senza velcro).
Un altro catarinfrangente, usato in raltà molto spesso come antivento, è quel giubbotto che impedisce la penetrazione del vento e che s'indossa sopra al nostro abbigliamento, permettendoci d'essere visibili a chi sopraggiunge, anche da una certa distanza.
Qualsiasi soluzione si scelga, l'importante è che il materiale catarifrangente sia tecnicamente valido, cioè permetta di essere visti da una distanza adeguata per la propria salvaguardia personale.
Torcia frontale
Molto simile a quella usata in speleologia, diversamente da quel che può sembrare non reca particolare fastidio durante la corsa. Ve ne sono di diverse tipologie: luce intensa, meno intensa, lampeggiante, ecc. Alcune hanno retroilluminazione, altre illuminano in modo diffuso, chi ha maggiore autonomia, chi meno, ecc. L'importante è conoscere bene le proprie esigenze e rivolgersi al prodotto più adatto ad esse.
Occhiali
Distinguiamo innanzitutto se l'uso sarà puramente cittadino-collinare, o se intendiamo farne un utilizzo in quota. In questo secondo caso ci si dovrà orientare verso un'occhiale con lente avente un elevato grado di protezione dai raggi UV (ultravioletti), così da evitare ogni possibile fastidio o danno alla vista.
Oltre alla presenza di una dotazione completa di lenti intercambiabili, particolare attenzione andrà posta alla loro comodità, leggerezza, protezione laterale e, non ultimo, alla loro "capacità" di non muoversi durante la corsa.
Misuratori
Qui il discorso senz'altro si complica. Non tanto da un punto di vista tecnico, quanto da un punto di vista di approccio allo sport.
Spesso nella vita, prima o dopo ci si trova di fronte a due "scuole di pensiero": i tradizionalisti, che rifiutano qualsiasi innovazione come un passo verso l'irreversibile distruzione della "purezza", ed i futuristi, tesi ad utilizzare qualsiasi mezzo la tecnologia metta a disposizione pur d'abbandonare, etichettandolo come "vecchio", quanto fatto sino al giorno prima. Io penso che ognuno è figlio del proprio tempo, e pertanto ritengo indispensabile vivere il medesimo come frutto del passato in costante cammino verso il futuro. Se voglio che questo futuro sia evolutivo e non involutivo, ritengo essenziale avere chiare le mie radici, ma anche utilizzare tutto quanto la tecnologia mi mette a disposizione, ove questo serva a migliorare, integrandola, l'opera svolta da chi mi ha preceduto.
Abbandonando questa divagazione para-filosofica, per misurare le vostre prestazioni sono disponibili vari sistemi (sempre se vi interessa conoscere tempi e/o distanze, perchè se correte per puro svago questo paragrafo non vi coinvolge).
Cronometri: si differenziano principalmente per il numero di memorie disponibili e permettono di verificare in quanto tempo si percorre un dato percorso, avente uno sviluppo conosciuto.
Contapassi: permettono, impostato il vostro passo ideale, di conoscere approssimativamente la distanza percorsa.
Satellitari (GPS): grazie ad un collegamento con alcuni satelliti , permettono di conoscere anche istantaneamente (cioè durante lo svolgersi della corsa), il tempo impiegato, la distanza percorsa, il passo istantaneo e quello medio. Con appositi programmi si possono poi scaricare i dati memorizzati su un computer, ricavando grafici dei vari parametri disponibili, e, con apposite interfaccie, mappe dei percorsi effettuati, e molto altro ancora (ad esempio si possono impostare allenamenti personalizzati, confrontarsi con una propria prestazione precedente, ecc.). Con gli ultimi modelli la ricezione satellitare è divenuta stabile e sempre disponibile anche in mezzo ai palazzi o alle piante. Essi non hanno un'ottima precisione nella misurazione dell'altitudine.
Cardiofrequenzimetri: una fascia posta a livello toracico rileva il battito cardiaco e lo trasmette, in radiofrequenza, ad un visualizzatore da polso (di solito un orologio). A volte essa è abbinata ad un satellitare che permette la registrazione dei dati.
Personalmente ho optato per un satellitare (dapprima Garmin Forerunner 205, poi Garmin Forerunnner 310XT, ed ora Garmin Forerunnner 910XT ) e, pur usando solo una parte delle sue funzioni poichè le altre non le ritengo per me utili, lo reputo un ottimo investimento. Innanzitutto posso andare a correre dove voglio poichè non ho bisogno di misurare preventivamente il percorso. Poi mi permette di conoscere istantaneamente il mio passo, cioè la mia velocità espressa in minuti al chilometro, e questo mi ha aiutato non poco a migliorarmi. Infine posso registrare su PC le mie attività condividendole con altri. La ricezione satellitare fino ad oggi è stata perfetta, anche se con il 205 sono incappato in qualche malfunzionamento generale. Fin da quando l'ho acquistato ha avuto il tasto enter difettoso, sino a smettere di funzionare. Portato all'assistenza, è stato mandato alla casa madre, che ha provveduto ad inviarmene uno nuovo in tempi, tutto considerato, accettabili. Questo nuovo ha però in qualche occasione presentato l'oscuramento del video, anche se tutte le funzioni continuavano ad essere attive, e il blocco del software con conseguente blocco completo del suo funzionamento. In entrambi i casi è stato necessario effettuarne lo spegnimento e la riaccensione. Ho poi aggiornato la versione firmware e, da allora, non ho più avuto problemi. In giro per la rete ho avuto modo di leggere di altri podisti che hanno dovuto rimandare indietro il proprio Garmin 205 per ripristinare alcune funzionalità (ad es. l'udibilità del suono). Questo pare sia dovuto alla sua non completa impermeabilizzazione (da dove esce il suono entra umidità). Nonostante queste difettosità, esso resta, a mio parere, un ottimo prodotto.
Non ho invece nulla da segnalare in merito al Forerunner 310XT che, oltre a mantenere quanto di buono già riscontrato nel 205, presenta alcuni ulteriori vantaggi: ottima impermeabilizzazione, tempi ridottissimi di aggancio del satellite, maggior autonomia della batteria, tasti meno "duri", ed altre piccole migliorie.
Nulla da dire neppure sull'ultimo acquisto, il Forerunner 910XT.